I diari della settimana In primo piano

DIARIO DEL MESE – GIUGNO 2022

“La ‘Cospirazione del Bene’: è questo il messaggio. Creare un mondo diverso, non avere paura di opporsi ai potenti, alle loro leggi sbagliate, ai loro criminali modi di violare quelle giuste. Disobbedire a questo orrore, e obbedire a qualcosa di più grande, l’amore per i nostri fratelli e sorelle che soffrono. Noi di Mediterranea diciamo: ‘Noi li soccorriamo, loro ci salvano’. È così. Per salvarci tutti e tutte, dobbiamo lottare, combattere con negli occhi il sorriso di un bambino che ti abbraccia dopo che l’hai tirato su dall’acqua. Niente è più importante”.

Luca Casarini

Diario dal 1° giugno 2022

2 giugno

  • il manifesto – Zanotelli: «Accogliere tutti, non solo gli ucraini» di Giansandro Merli – «Giuste le inchieste sui crimini di guerra in Ucraina, anche se andrebbero fatte dopo, ma bisogna aprirne altrettante per ciò che accade nel Mediterraneo, in Libia e lungo le rotte africane. Anche i finanziamenti alle milizie e ai centri di prigionia sono crimini contro l’umanità».
  • Il manifesto – «C’è Minniti, non vado». Così il papa disertò il forum Mediterraneo di Luca Kocci – la presenza dell’ex ministro degli Interni Marco Minniti, definito da Bergoglio senza mezzi termini «criminale di guerra» – visto il suo attuale impegno come presidente della Fondazione “Med-Or”, creatura di Leonardo spa, la principale azienda armiera italiana – nonché “padre” degli accordi fra Italia e Libia che consentono di respingere i migranti nei «campi di concentramento» allestiti nel Paese nordafricano.
  • Vita pastorale – Un’inutile strage di Giovanni Ricchiuti – «Se non abbiamo la forza di dire che le armi non solo non si devono vendere ma neppure costruire, […] che la nonviolenza attiva è criterio di prassi cristiana, che certe forme di obiezione sono segno di un amore più grande per la città terrena […] se non abbiamo la forza di dire tutto questo, rimarremo lucignoli fumiganti invece che essere ceri pasquali».

3 giugno

  • Internazionale – Deliberato, di Giovanni De Mauro – la conclusione comune è che la giornalista sia stata colpita in modo deliberato da un cecchino israeliano: Shireen Abu Akleh indossava un giubbotto antiproiettile, con su scritto a caratteri cubitali “press”, stampa.
  • Il manifesto – Libici sparano verso pescatori siciliani di Giansandro Merli – Ancora spari libici sui pescatori siciliani. Nella notte tra il 2 e il 3 giugno, un centinaio di miglia a nord-est di Benghazi

4 giugno

  • La stampa – Don Mattia Ferrari “Io, minacciato perché aiuto L’Europa smetta di tradirci” intervista a Mattia Ferrari a cura di Flavia Amabile – «Mediterranea-Saving Humans» raccoglie persone da realtà molto diverse, dalla chiesa ai centri sociali a altre religioni. La mafia libica vuole eliminarci. Siamo testimoni del coinvolgimento di Frontex nei respingimenti. Non è questa l’Europa che sogniamo. Ma c’è chi ha scelto di mettere a rischio la propria vita per salvare gli ultimi del mondo: c’è ancora speranza».
  • La Stampa – Le nuove rotte dei migranti di Francesco Grignetti – Del Mediterraneo si è parlato ieri a Venezia tra 7 ministri dell’Interno della Ue (Italia, Francia, Grecia, Spagna, Cipro Malta, Repubblica Ceca). Si chiede solidarietà tra i 27 paesi Ue facendo leva sul rinnovato slancio mostrato verso i profughi ucraini. «Ci sono circa 300 milioni di persone a rischio di povertà e fame, ci sarà un aumento dei flussi».
  • Il Fatto Quotidiano – Il papa fa “sorridere” Don Milani non Minniti, Nardella e i vescovi di Tomaso Montanari – In un’Italia sempre più lontana dalla franchezza della sua Costituzione (una “polemica contro lo stato delle cose”, la definiva Piero Calamandrei), la franchezza del papa, così vicina a quella di Gesù nel Vangelo, è un raggio di sole che squarcia le tenebre. E don Milani, che sui banchi di Barbiana teneva Costituzione e Vangelo, da qualche parte del paradiso oggi sorride.

5 giugno

  • Avvenire – ResQ People: «Pronti a salvare vite» di Fulvio Fulvi – La nave Ong verso la zona del Mediterraneo centrale dove vengono intercettati i barconi stracarichi alla deriva. Ma nelle ultime ore, complici le buone condizioni meteorologiche, continuano senza sosta anche gli sbarchi sulle coste italiane.

6 giugno

  • Il manifesto – Libia, suicidio nel centro di Ain Zara di Giansandro Merli – Mohamed Mahmoud Abdel Aziz aveva 19 anni ed era nato in Darfur, regione del Sudan occidentale martoriata da anni di conflitto. Domenica si è impiccato nel centro di prigionia di Ain Zara, a Tripoli. Meglio perderla la vita, meglio appendersi con una corda al collo, che continuare a farsi martoriare, picchiare, insultare, dimenticare. Era in Libia da tempo: i suoi amici raccontano che due anni fa era stato attaccato da un datore di lavoro che rifiutava di pagarlo. Da allora soffriva di ansia e attacchi di panico. Il primo ottobre scorso è stato arrestato con altri 4mila migranti durante il raid nel quartiere di Gargaresh e portato nella prigione di Al Mabani. Una settimana dopo ha partecipato alla fuga di massa e si è accampato davanti agli uffici dell’Unhcr, dove era registrato, prendendo parte alla protesta auto-organizzata dei rifugiati. È rimasto nel presidio fino all’ultimo giorno: il 10 gennaio 2022. Alla mezzanotte forze di polizia e miliziani libici hanno circondato le tende dei rifugiati. Insieme a circa 600 persone il ragazzo è stato portato ad Ain Zara. I compagni di prigionia di Abdel Aziz dicono che il corpo è stato lasciato appeso molte ore prima dell’intervento delle guardie del centro.
  • Pressenza – Firenze: abolire Frontex – Una marcia silenziosa ed evocativa ha attraversato domenica 5 Giugno le strade del centro storico fiorentino per chiedere l’abolizione di Frontex l’Agenzia di Frontiera dell’Unione Europea attore chiave nell’applicazione del regime di confine dell’Unone Europea.

7 giugno

  • “Attenti ai giovani immigrati: sono ai margini di una società che promette molto e mantiene poco” intervista a Maurizio Ambrosini a cura di Adalgisa Marrocco in Huffington Post – “Ne sappiamo ancora poco. Sembrano ragazzi esclusi e rancorosi. La vera prova della tenuta sociale deve ancora arrivare ma la radicalizzazione e l’estremizzazione sono reazioni al fallimento personale e sociale. Per fortuna in Italia non ci sono ghetti urbani”
  • Avvenire – Qui, sotto i nostri occhi complici, vuoti o liberi di Mauro Armanino – Migliaia di persone abbandonate nel deserto… donne stuprate… armi acquistate… scuole lasciate andare in rovina… Occhi complici, distratti o assimilati non vedono la costante fabbricazione della povertà… Da qualche parte si celano i germogli di un mondo nuovo, fragile e pieno di fessure dalle quali passano, talvolta, un filo di luce e un soffio di vento… Pentecoste 2022.

8 giugno

  • La Stampa – Se la fame in Africa ora scuote l’Occidente di Domenico Quirico – Milioni di uomini sopravvivono appesi a un pezzo di pane, invano ce l’hanno raccontato tanti samaritani desolatamente soli. La prepotenza di Putin ha rovesciato la nostra luccicante globalizzazione nella globalizzazione della fame. Di cui spesso le donne portano le sofferenze maggiori. Nessuno dovrebbe avere il diritto di esser ricco fino a quando ci sarà un povero.
  • Mediterranea Saving Humans – La nave Mare Jonio sta facendo rotta verso le coste della Sicilia: chiediamo subito un porto sicuro per le 92 persone salvate a bordo. Il Viminale ha 10 ore per assegnare un porto. Poi entriamo. Basta attese e sofferenze inutili per i soccorsi in mare.
  • Il manifesto – Migranti, basta emergenze. Ora bisogna ripensare i Cpr. Il prossimo 20 giugno il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl) presenterà la sesta Relazione annuale al parlamento.
  • Il manifesto – Oim: sbarchi soprattutto da Libia, segue Turchia di Giansandro Merli – ’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha pubblicato ieri i dati disaggregati degli sbarchi che hanno interessato l’Italia nei primi cinque mesi dell’anno.
  • Avvenire – Tripoli vale come Kiev Morire profugo e suicida a 19 anni di Nello Scavo – Armi all’Ucraina, contro l’aggressione di Mosca, e armi alla Libia, per impedire a profughi e migranti di raggiungere le nostre coste. «Perdonaci, Mohamed, se abbiamo tradito la fraternità verso te e tutte le altre persone migranti, respinte in Libia e deportate nei lager con la nostra responsabilità».
  • Avvenire – Ius scholae. «Noi, “stranieri”, italiani da sempre. La cittadinanza? S’impara a scuola» – calendarizzato per il 24 giugno alla Camera e poi al Senato lo Ius scholae. E’ una coltellata quando un bambino cresce in Italia e scopre di non essere riconosciuto».

9 giugno

  • il manifesto – Laura Boldrini: «L’Italia non è più equidistante, Draghi parli delle colonie» intervista a Laura Boldrini a cura di Chiara Cruciati – «C’è un doppio canale oggi per chi è cittadino israeliano e chi non lo è. Diamo concretezza alla formula “due popoli due Stati”: porre fine all’occupazione e riconoscere lo Stato di Palestina. Il presidente del Consiglio andrà in visita tra pochi giorni e spero che ponga all’attenzione la condizione congelata di Gerusalemme e la continua colonizzazione»
  • Il manifesto – «L’occupazione fattore alla base della violenza tra israeliani e palestinesi» di Michele Giorgio – Contiene una condanna netta delle politiche israeliane nei confronti dei palestinesi, il rapporto dell’Onu che sarà presentato il 13 giugno alla 50esima sessione del Consiglio per i diritti umani (Cdu). Rapporto che ieri è stato anticipato dalla Commissione d’inchiesta
  • Il manifesto – Mauro Palma: «Migranti, basta emergenze. Ora bisogna ripensare i Cpr» intervista a Mauro Palma a cura di Giansandro Merli – Il Garante dei diritti dei detenuti anticipa la sua relazione annuale al manifesto. «Dietro la parola emergenza si nasconde l’incapacità di affrontare il fenomeno con una politica forte, non nel senso di dura ma di solida democraticamente»
  • Avvenire – Stop alla cultura della guerra I cinque passi necessari da fare di Francesco Gesualdi – Primo, la messa al bando delle industrie di armamenti. Secondo, l’abbandono del consumismo a favore della sobrietà. Terzo, orientarci totalmente verso le energie rinnovabili per rompere la nostra dipendenza dalle risorse altrui. Quarto, potenziare l’economia pubblica (cioè di comunità). Infine improntare i rapporti internazionali a spirito di cooperazione ed equità.
  • Avvenire – Soccorsi alle Canarie. «In mare non si vedeva nulla, seguivamo le urla dei migranti» di Francesca Ghirardelli – «Al largo, i migranti avevano seguito le luci delle case, ma non si erano accorti delle rocce vulcaniche sul fondo. L’imbarcazione ci aveva sbattuto contro e si era capovolta. La maggioranza non sapeva nuotare». Senza pensarci due volte, Marcial e i suoi amici si sono tuffati. «In mare non si vedeva nulla, seguivamo i rumori e le urla. Abbiamo cominciato a tirarli fuori a uno a uno dall’acqua, per poi tornare a cercare chi rimaneva». Quella sera lui e i suoi compagni hanno portato in salvo 24 persone, tutti ragazzini. «Altri sette, però, sono morti. Erano partiti da Sidi Ifni in Marocco, oltre 200 chilometri da qui. È accaduto nel novembre del 2020, ma le barche anche oggi continuano ad arrivare».
  • Il manifesto – Megabase Coltano: il Pd cerca alternative ma cresce la protesta. Enrico Letta cerca di frenare le contestazioni: “Faremo gli insediamenti militari in altri luoghi”. Il sindaco leghista Conti insiste per Pisa, il presidente toscano Giani guarda a Pontedera, il Movimento No Base insiste: “Il progetto deve essere cancellato, il resto è solo propaganda”.

10 giugno

  • Riforma (settimanale delle chiese evangeliche battiste metodiste e valdesi) – Diritti per chi nasce in Italia di Eraldo Affinati – Il tema della cittadinanza italiana da concedere ai bambini e agli adolescenti di origine straniera regolarmente iscritti nelle nostre scuole si è trasformato negli anni, come sappiamo, in una sorta di arma impropria… Sono nelle nostre scuole, a volte anche come insegnanti: la politica ne prenda atto.
  • Riforma – Una legge per la cittadinanza di Paolo Naso – «Noi siamo pronti e voi»? È la domanda impertinente di un’associazione di giovani immigrati o figli di immigrati che, insieme alla rivista Confronti, hanno lanciato un appello per chiedere l’approvazione urgente di una legge sulla cittadinanza
  • Voci Globali – Deportazioni e storie che nessuno ricorderà. Quei rifugiati sbagliati. Di Antonella Sinopoli – Deportazioni. Dove l’umanità vale niente. Dove l’uomo vale denaro. 160 milioni di dollari sarà la cifra pagata per quel carico di merce che arriverà a breve in Rwanda spedita dalla Gran Bretagna. Migranti, rifugiati anzi, provenienti per la maggior parte da Sudan, Eritrea, Afghanistan, Iran e Iraq. Non propriamente Paesi in cui andare a fare una vacanza o in cui vorresti vivere. Paesi dove sono in corso conflitti, a volte decennali, dove il pericolo di morire (di violenza, mancanza di lavoro, stenti) è reale, dove le crisi umanitarie fanno moltiplicare gli allarmi e le richieste di donazioni da parte degli organismi internazionali, la FAO, l’UNHCR per esempio. Bracci operativi di un sistema che si vorrebbe umanitario che però non ha nessuna forza di far smettere quanto accade. Che sta a guardare. Chi sono le donne e gli uomini che verranno “trasferiti” in terra africana? A dire il vero importa poco. Sono clandestini, questo è quanto. Che si son presi la briga di attraversare la Manica – e già per arrivare fin lì quanti mesi, a volte anni, quante privazioni, quante violenze, quanti altri visti morire – per arrivare in un Paese civile, dove le leggi funzionano e anche i diritti umani sono una garanzia. Sbagliato.

11 giugno

  • Avvenire – Dopo la tragedia in mare del 2016, i 146 corpi dimenticati hanno trovato sepoltura nel cimitero di Armo a Reggio Calabria. Un’opera di carità ma anche un’opera politica per dare un segnale forte alla questione dei migranti che rischiano la vita per attraversare il Mediterraneo, nell’indifferenza generale.
  • Avvenire – Gli afghani, per esempio di Maurizio Ambrosini – Rifugiati buoni e rifugiati cattivi. Se l’Ucraina è devastata dalla guerra, è un po’ difficile sostenere che l’Afghanistan sia un’isola di pace e di rispetto dei diritti umani. È necessario l’aiuto dello Stato per rendere sostenibile l’accoglienza con misure di accompagnamento

12 giugno

  • Avvenire – Quant’è difficile accogliere in un’Italia che ha complicato il “restare umani” di Marco Tarquinio
  • Avvenire – Nel mondo cento milioni di rifugiati, oltre la metà sono bambini.

13 giugno

  • Domani – L’Italia tiene in carcere i migranti innocenti invece che i trafficanti di Ottavia Spaggiari – Kakouch e tutti gli altri imputati sono stati assolti per non aver commesso il fatto sia in primo grado che in appello. Ma in attesa della sentenza di primo grado Kakouch ha trascorso tre anni e mezzo in carcere, in custodia cautelare.
  • Confronti – giugno – Yemen. La guerra dimenticata di Luca Attanasio – Dallo scoppio della guerra nel 2015 lo Yemen è precipitato in una spirale di guerra che ne fa da anni una delle principali emergenze umanitarie del mondo, ma allo stesso tempo una crisi negletta se non del tutto dimenticata. Lo stato di tensione latente, i raid e gli sconfinamenti, i combattimenti continui, mettono a dura prova il processo negoziale che aveva aperto spiragli più credibili di pace.

14 giugno

  • Avvenire – Londra avvia le deportazioni: oggi i primi voli per il Ruanda di Angela Napoletano – Lotta all’immigrazione e Brexit, i cavalli di battaglia di Boris Johnson. Le contestazioni in tribunale di associazioni umanitarie hanno ridotto da 130 a 11 il numero di persone che saranno trasferite in Ruanda ad attendere l’esame della loro richiesta di status di rifugiati. Al controverso presidente ruandese, Johnson ha versato 120 milioni di sterline. Il volo con cui il governo inglese intendeva avviare le deportazioni in Ruanda, è stato bloccato
  • La Stampa – Papa Francesco “Io, la Nato, Putin e la Terza guerra mondiale” colloquio con papa Francesco a cura di Antonio Spadaro – L’incontro con i 10 direttori delle riviste della Compagnia di Gesù. La conversazione su “La Civiltà Cattolica”. La guerra, l’Ucraina, la Russia… la complessità. La ferocia e gli aspetti umani. Quello che stiamo vedendo è la brutalità e la ferocia con cui questa guerra viene portata avanti dalle truppe, generalmente mercenarie, utilizzate dai russi. E i russi, in realtà, preferiscono mandare avanti ceceni, siriani, mercenari. Ma il pericolo è che vediamo solo questo, che è mostruoso, e non vediamo l’intero dramma che si sta svolgendo dietro questa guerra, che è stata forse in qualche modo o provocata o non impedita. E registro l’interesse di testare e vendere armi. E le tante guerre nel mondo di cui non ci curiamo.

15 giugno

  • La Stampa – Le scandalose parole del papa di Domenico Quirico in La Stampa del 15 giugno 2022
    Chi critica il Papa vorrebbe una chiesa che si accoda, che invia aiuti umanitari e prediche. Francesco pronuncia parole di una tale immensità… Frusta la Russia e la sua guerra «imperiale e crudele» e cita i mercenari con cui la conduce, ceceni e siriani. Ma poi impavido sfida anche la nostra verità di Occidente, il nostro sentirci sempre automaticamente dalla parte della ragione.
  • Il manifesto – Grecia, accuse dal governo e minacce di morte al soccorritore di migranti di Giansandro Merli – Iasonas Apostolopoulos ha denunciato i respingimenti nell’Egeo in un incontro all’europarlamento. Contro di lui l’ennesima campagna di odio. «Esponenti dell’esecutivo di Nea Dimokratia mi chiamano “traditore” perché sono alla ricerca di nemici interni da sbattere in prima pagina», dice Apostolopoulos.
  • La Corte europea dei diritti dell’uomo ha ordinato di fermare le deportazioni di migranti dal Regno Unito al Rwanda
  • Il Fatto Quotidiano – I guardiani “mainstream” che fabbricano reprobi di Moni Ovadia – I nostri giornalisti mainstream si sono autonominati detentori della realtà, accusano Putin di avere invaso un Paese sovrano e di usurparne alcune terre contro la legalità internazionale, ma ritengono naturale l’occupazione sessantennale delle terre palestinesi da parte dell’unica “democrazia” del Medioriente, non sollevano un sopracciglio davanti al massacro dei curdi da parte di un membro della Nato, fanno le faccine scandalizzate per l’efferato orso russo ma fanno lucrosi affari con i dittatori amici dell’Occidente.

16 giugno

  • Domani – Nel Mediterraneo diminuiscono i viaggi ma aumentano i morti di Luca Attanasio – il violento sistema europeo di gestione dei flussi migratori che riduce sempre di più le possibilità di accesso ai migranti e, allo stesso tempo, fa crescere le morti in mare.
  • Avvenire – Deportazioni ingiustificabili Cedu: alt al piano inglese anti-rifugiati di Maurizio Ambrosini – Cattive notizie per Boris Johnson e per il suo controverso progetto di deportare in Ruanda i richiedenti asilo approdati via mare nel Regno Unito. Il primo volo verso Kigali alla fine è rimasto a terra. All’ultimo minuto, un ricorso d’urgenza alla Corte europea dei diritti umani ha bloccato la partenza…
  • Avvenire – Rifugiati, una marea umana in fuga In 100 milioni chiedono protezione di Agnese Palmucci – Secondo report annuale dell’Acnur (Unhcr) relativo in particolare al 2021. In un anno c’è stato «un aumento dell’8%», che ha visto più che raddoppiare, rispetto al 2011, i numeri di chi è fuggito. Tra le cause: l’invasione dell’Ucraina e il riacutizzarsi di altri conflitti ed emergenze globali.
  • Avvenire – Nuova mobilitazione a Firenze «La guerra? Non è la soluzione» di Riccardo Michelucci – Tutti accomunati dalla convinzione che «l’unica guerra giusta è quella che non si fa» e dalla volontà di andare in direzione ostinata e contraria rispetto a chi considera la guerra un male necessario, ineluttabile, quasi salvifico.
  • Mediterranea Saving Humans – Un’altra notte di soccorsi per le navi Sea Eye4 e AitaMari che hanno salvato 116 persone. Un’altra notte in cui le navi ong hanno dovuto fare le veci degli Stati.

17 giugno

  • Avvenire – Le altre guerre Il «genocidio per logoramento» dei Rohingya del Myanmar di Stefano Vecchia – Migliaia i morti e le vittime di violenza. Un popolo in fuga, diviso e, a seconda delle destinazioni, rinchiuso, emarginato o sfruttato, che non può rientrare in un Paese che non lo vuole e non può ricollocarsi altrove per la mancanza di una origine e di una nazionalità documentate e accolte.
  • Il manifesto – È arrivato a Ghedi il primo caccia F-35 che può trasportare testate nucleari, le nuove ogive B61-12: guidabili, direzionabili e più adatte all’attacco preventivo.

19 giugno

  • Avvenire – Esseri umani tutti insieme La Giornata (e la vita) con i rifugiati di Eraldo Affinati – 20 giugno: giornata mondiale dei profughi. Importante conoscerli realmente, personalmente: esseri umani di questo mondo, legati a noi da catene invisibili. Ciò che accade a te riguarda anche me. Se tu stai male, io non posso stare bene.
  • Avvenire – «La vera casa per chi scappa è quella edificata sulle relazioni» di Camillo Ripamonti – Forse non teniamo sufficientemente in considerazione la fatica di lasciare casa, terra, affetti. La Giornata del rifugiato di quest’anno dovrebbe farci riflettere su come costruire insieme una società che faccia sentire a casa le persone, tutte le persone. Non si tratta solo di trovar loro una sistemazione, ma di essere casa gli uni per gli altri.
  • Avvenire – Rifugiati, la corsa a ostacoli di Daniela Fassini – Sono quasi 100 milioni le persone che hanno abbandonato il proprio Paese, in guerra, o per povertà e carestia. L’auspicio che la Giornata mondiale del rifugiato accenda i riflettori sulla imprescindibile esigibilità dei diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati, sulla necessità di fermare le deportazioni e i respingimenti in mare e ai confini dell’Ue.
    La Stampa – Pane o cannoni di Domenico Quirico – Un miliardo di dollari di cannoni. Mentre non si trovano quattrocento milioni di dollari per evitare il disastro umanitario della fame! Gli ucraini trovano ascolto, le fabbriche americane di armi lavorano giorno e notte. L’economia prospera. Ma per quelli che muoiono di fame, che non appaiono ogni sera ai TG, non valgono i diritti a sopravvivere? Il miliardo in cannoni non è una bestemmia?

20 giugno

  • Il Fatto quotidiano – La straordinaria attualità delle “Lettere” di Terzani di Tomaso Montanari – Allora Terzani si interrogava, come dovremmo fare oggi, sull’essenza dei nostri famosi valori occidentali: “Se noi davvero crediamo nella santità della vita, dobbiamo accettare la santità di tutte le vite”. E dunque non dovremmo, per nessuna ragione, pensare che prolungare la guerra sia una buona cosa. La strada per costruire la pace, ci ricorda Terzani, è la consapevolezza che “la guerra viene usata oggi per la militarizzazione delle nostre società: per produrre nuove armi, per spendere più soldi per la difesa: opponiamoci! Non votiamo per chi appoggia questa politica, controlliamo dove abbiamo messo i nostri risparmi e togliamoli da qualsiasi società che abbia anche lontanamente a che fare con l’industria bellica. Diciamo quello che pensiamo, quello che sentiamo essere vero: ammazzare è, in ogni circostanza, un assassini”.

21 giugno

  • Mediterranea Saving Humans – Dopo altri soccorsi a bordo delle navi Aita Mari, Sea Eye4 e Sea Watch 4, ci sono 899 persone in attesa di un porto dove poter scendere.
  • Voci globali – Criminalizzazione della solidarietà, quando è cominciata e perché – i difensori dei diritti umani hanno svelato la crudeltà delle politiche sull’immigrazione e sono diventati bersagli delle autorità e sottoposti a procedimenti penali infondati. Linguaggio: per legittimare il processo di criminalizzazione dell’umanitario, c’è bisogno di ‘spersonalizzare’ le vittime delle violazioni dei diritti umani: devono essere solo numeri, non persone con volti, storie, nomi, parenti e famiglie. La criminalizzazione di persone e organizzazioni che prestano assistenza agli immigrati in Europa è espressione della chiusura delle vie di ingresso legale, anche per ragioni umanitarie, e della crescente difficoltà di accedere alla procedura di asilo in frontiera e di soggiornare legalmente. Le frontiere sbarrate non hanno solo precluso l’ingresso ai migranti in fuga, ma hanno anticipato, o riprodotto, nuovi muri su scala internazionale riportando in auge la corsa agli armamenti e la divisione del mondo in blocchi contrapposti.

22 giugno

  • il manifesto Msf: «Servono più canali legali per far uscire i migranti dalla Libia» di Giansandro Merli – , Nell’ultimo rapporto, Fuori dalla Libia. Aprire canali sicuri per i migranti vulnerabili intrappolati in Libia, l’Ong critica i paesi dell’Unione europea e le agenzie delle Nazioni unite. A fronte di poche migliaia di persone trasferite nei paesi sicuri, decine di migliaia sono costrette ogni anno a rischiare la vita in mare, andando incontro a naufragi, intercettazioni e di nuovo detenzioni e violenze.
  • Il Fatto Quotidiano – l’Italia diserta il meeting mondiale sull’abolizione delle armi atomiche.
    Mosaico di pace – Italia assente ingiustificata di Tonio Dell’Olio – Una scelta, quella italiana che ci rende ancora più succubi delle politiche Usa e più incomprensibile e grave in questo momento storico segnato dalla guerra in Ucraina in cui la minaccia nucleare si fa seria.
  • Avvenire – Il Pnrr dimentica i migranti «Si acceleri sulla cittadinanza» di Paolo Lambruschi – nel Pnrr assenza di un progetto politico-normativo sulla presenza dei migranti in Italia. Superare la legge Bossi-Fini e approvare una nuova legge sulla cittadinanza. Un’analisi critica sull’intervento previsto per il contrasto del lavoro sommerso.
  • Avvocato di strada – Sei anni per ottenere la residenza – La Corte d’appello di Firenze ha stabilito il diritto di residenza anagrafica di una donna e sua figlia che vivevano in uno stabile occupato. Una sentenza importante per i principi espressi in merito al rispetto di un diritto che dovrebbe essere scontato.
  • Nigrizia – Complici ufficiali: polizia italiana ed egiziana unite nella repressione – L’Italia ha contribuito al deterioramento dei diritti umani in Egitto, grazie ad una serie di accordi di cooperazione a livello bilaterale e multilaterale che hanno fornito addestramento ed equipaggiamento alle forze di sicurezza del regime.
  • Nigrizia – Lesbo le condizioni disumane nel campo di Kara Tepe
  • Adista Segni Nuovi – Il muro – È lungo 1.079 km, e quasi ultimato, il muro con cui la Turchia sta blindando il confine verso l’Iran per fermare l’immigrazione dall’Afghanistan e dal Pakistan. Un’altra terribile barriera per chiudere la Fortezza Europa.

23 giugno

  • Avvenire Sisma in Afghanistan: mille morti – Villaggi cancellati. Case rase al suolo. Una lunga, terribile, scia di distruzione e morte. Il sisma rischia di abbattere definitivamente un Paese già in ginocchio. Per il Programma alimentare mondiale (Pam) sono 22,8 milioni gli afghani ridotti alla fame. Diversi Paesi stanno attivando soccorsi. Ora è il momento della solidarietà.

24 giugno

  • La stampa – Afghanistan, infanzia tra le macerie di Francesca Mannocchi – Afghanistan, terremoto, migliaia di morti e feriti. Poi forti piogge e vento hanno reso inaccessibili le zone più remote. Il disastro rappresenta un’enorme sfida per i taleban che hanno attuato politiche ultraconservatrici, intensificando il suo isolamento internazionale. E’ servito un terremoto per risvegliare l’attenzione sull’Afghanistan e sulla sua gente che muore di fame.
  • Il manifesto – Dai lager libici all’Italia, parla il leader dei rifugiati di Tripoli. Mediterranea: «Il nostro fratello e compagno David Oliver Yambio, attivista di Refugees in Libya, ricercato dalle milizie libiche del Dcim e dell’Internal Security Forces, è finalmente arrivato in Italia».Yambio è nato nel 1997 in Sud Sudan. A 19 anni è fuggito dalla guerra civile e dalla persecuzione politica. Ha trascorso due anni in un campo profughi di N’Djamena, capitale del Ciad, dove ha ricevuto lo status di rifugiato. Poi è ripartito verso la Libia. Aveva già provato ad attraversare il Mediterraneo tre volte. La prima, nel gennaio 2019, è stato soccorso dalla nave cargo Lady Sham ma invece dello sbarco in un porto sicuro è stato respinto nella città di Misurata. Ha trascorso sette mesi nella prigione di Karareem. Le altre due è stato intercettato dalla «guardia costiera» libica, riportato a Tripoli e da lì rinchiuso nei centri di Tarik-al-Sikka, per cinque mesi, e Al-Mabani, altri due. Tra ottobre 2021 e gennaio 2022 ha guidato a Tripoli la protesta di circa 2mila rifugiati esplosa dopo i rastrellamenti nel quartiere di Gargarish e le detenzioni di massa nel centro di Al-Mabani. «Il mio sogno è ottenere i documenti, per la libertà di movimento e l’accesso all’educazione che mi è stata negata. Il mio sogno è la libertà di parola per continuare a lottare per le sorelle e i fratelli prigionieri nei centri in Libia e Nord Africa. Continueremo a lottare per avere ingressi sicuri per tutti i migranti. Questa è la mia missione».

26 giugno

  • il manifesto – Melilla super blindata, strage di migranti alla frontiera spagnola -«37 morti e decine di feriti».- duemila profughi subsahariani hanno tentato di superare il sistema di reticolati che racchiude la città autonoma di Melilla. la maggior parte delle vittime sarebbe morta asfissiata nella calca dopo esser caduta in un avvallamento nel tentativo di superare una recinzione.

28 giugno

  • La Stampa – Orrore e morte a Melilla se l’Occidente dimentica i dieci conflitti africani di Francesca Mannocchi – L’Occidente finanzia il controllo delle frontiere invece di finanziare sviluppo e assistenza umanitaria: con denaro subappalta il controllo dei confini esponendosi così a una ricattabilità potenzialmente infinita. E lo strumento del ricatto, a ogni angolo del pianeta, sono sempre gli esseri umani in fuga… anche da quelle dieci crisi tutte africane, che l’Occidente sta dimenticando.
  • Avvenire – Morte di un (altro) invisibile nel Gran Ghetto dimenticato – Foggia. Bracciante africano muore nel rogo della baracca. Joof Yusupha, 35 anni, del Gambia viveva nel ghetto di Torretta Antonacci dormendo fra le lamiere con 40 gradi. “Prima viveva a San Severo, poi a causa del “decreto Salvini” non è riuscito più a rinnovare il permesso di soggiorno ed è dovuto venire a vivere al ghetto Una vita «in condizioni disumane e inaccettabili» di chi perde il permesso di soggiorno a causa delle nostre leggi. Sul bordo in cemento della baracca un immigrato aveva inciso la frase “Is good to be happy”, “E’ bello essere felici”.
  • Avvenire – Texas. Strage di migranti: 46 trovati morti per asfissia e il grande caldo in un camion. All’interno del camion non c’era acqua.
  • Avvenire – naufragio nel Mediterraneo: Ventidue dispersi, 71 salvati ed una persona morta a bordo della Geo Barents. Decine di persone hanno lottato per sopravvivere in acqua. È il bilancio di un intervento di soccorso di un gommone sgonfio nella notte nel Mediterraneo centrale realizzato dalla nave di Medici senza frontiere.

30 giugno

  • il manifesto – A Erdogan via libera al massacro dei curdi di Alberto Negri – Il Sultano della Nato occupa parti del territorio siriano e iracheno, che bombarda sistematicamente, non solo le milizie armate ma anche i civili, curdi, siriani, iracheni, compresi gli yezidi, senza che nessuno osi alzare neppure il sopracciglio. È lui a decidere, con la nostra complicità, chi siamo noi, che cosa è davvero l’Alleanza atlantica e soprattutto anche il destino dei curdi, siriani e iracheni. Erdogan per bombardare i curdi usa i nostri elicotteri Agusta (Leonardo) e ricatta l’Europa con i suoi tre milioni e mezzo di profughi siriani, per cui l’Unione europea versa 6 miliardi di euro perché li tenga ben lontani da noi. Si chiama, per i valori occidentali, «esternalizzazione delle frontiere» e degli esseri umani.