I diari della settimana In primo piano

DIARIO DEL MESE – DICEMBRE 2022

Alì dagli Occhi Azzurri
uno dei tanti figli di figli,
scenderà da Algeri, su navi
a vela e a remi. Saranno
con lui migliaia di uomini
coi corpicini e gli occhi
di poveri cani dei padri
sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sè i bambini,
e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua.
Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali.
Sbarcheranno a Crotone o a Palmi,
a milioni, vestiti di stracci
asiatici, e di camicie americane.
Subito i Calabresi diranno,
come da malandrini a malandrini:
«Ecco i vecchi fratelli,
coi figli e il pane e formaggio!»
Da Crotone o Palmi saliranno
a Napoli, e da lì a Barcellona,
a Salonicco e a Marsiglia,
nelle Città della Malavita.
Anime e angeli, topi e pidocchi,
col germe della Storia Antica
voleranno davanti alle willaye.

PROFEZIA di Pier Paolo Pasolini
(da “Il libro delle croci”, 1964)

Diario dal 1° dicembre

2 dicembre

  • il manifesto – Migranti in marcia verso la frontiera USA, come e più di prima – le politiche Usa avrebbero un occhio di riguardo per chi scappa da “paesi nemici” con il fine politico di destabilizzarne i governi.

3 dicembre

  • Avvenire – Nuovo naufragio a Lampedusa. Si ribalta barcone: 40 finiscono in mare. Ci sono anche tre dispersi. I naufraghi erano partiti da Sfax e nelle acque gelide sono finite anche tre donne incinte e un bimbo di un anno.

4 dicembre

  • il manifesto – Trieste città chiusa. Migranti costretti a vivere in strada. CLANDESTINI PER LEGGE, inesistenti per servizi sociali o sanitari, destinati a dormire per strada e a questuare un piatto di minestra nella mensa sovraffollata della Caritas, se fanno in tempo, se capiscono dove si trova. Un unico centro diurno con qualche posto letto dove passare la notte,

5 dicembre

  • il manifesto – 300 naufraghi soccorsi dalle Ong. Morti e dispersi a Lampedusa di Giansandro Merli inviato sulla Geo Barents – Due operazioni della Geo Barents: 174 persone sono ora al sicuro sulla nave di Msf. Durante un salvataggio della Louise Michel arrivano libici armati, soccorsi comunque 103 uomini, donne e bambini. Adesso sono sulla Humanity 1.

6 dicembre

  • il manifesto – i leader Ue a Tirana. Un piano per chiudere la rotta balcanica

7 dicembre

  • il manifesto – Terzo soccorso della Geo Barents. Oltre 500 sulle navi Ong. di Giansandro Merli inviato sulla Geo Barents- «Bambino, bambino» dicevano dal gommone indicando ai soccorritori la prua. Sul mezzo stracarico 90 persone. Gli uomini in piedi, a poppa o al centro. Le donne e i bambini seduti davanti. Erano partiti da Garaboulli intorno alle due di notte, meno di 10 ore prima di essere trovati dalla Geo Barents grazie alle coordinate dell’aereo Colibrì di Pilotes Volontaires che li aveva avvistati dall’alto. Il gommone aveva già iniziato a sgonfiarsi e ondeggiava pericolosamente seguendo il ritmo del mare.

9 dicembre

  • il manifesto – Migranti, il governo fa dietrofront: porti aperti alle ong. Accantonata la linea dura, aperti i porti a tre navi umanitarie e via libera allo sbarco di 500 naufraghi A Lampedusa la nave Louise Michel con 33 migranti, la Humanity 1 approderà a Bari con 261 persone, a Salerno la Geo Barents.

10 dicembre

  • il manifesto – Festa sulla Geo Barents in arrivo nel porto di Salerno di Giansandro Merli inviato sulla Geo Barents – Le testimonianze: «IN LIBIA NON ESISTE PIETÀ per chi ha la pelle nera. Sono stata picchiata e torturata. Mi colpivano ogni giorno sulle orecchie. Adesso sento poco. Ho conosciuto il kalabush, la prigione, in luoghi come Sabratha e Zawyia. È l’inferno in terra. È scritto anche all’ingresso. Gli uomini ti vedono, ti indicano e ti portano di là per stuprarti», riesce a dire Odette, 20 anni del Camerun, prima di scoppiare a piangere. E’ da esperienze di violenza e terrore che vengono la maggior parte delle persone, e praticamente tutte le donne, soccorse dalle Ong. Per questo qui a bordo li chiamano «sopravvissuti». Sopravvissuti due volte: al Mediterraneo e alla Libia.
  • Avvenire – Via libera ai trafficanti di uomini, la Libia chiede la riabilitazione di Bija di Nello Scavo – chiesto il ritiro delle restrizioni e la libertà di viaggiare per Abdurahman al-Milad, nome di battaglia: Bija, nel mirino del Consiglio di Sicurezza Onu per le sue operazioni illecite (traffico di persone, contrabbando di petrolio, stupefacenti e armi). Bija è il volto di punta della famigerata milizia al-Nasr di Zawiyah. Dal luglio 2018 è sottoposto a sanzioni stabilite dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Bija è sospettato di aver dato l’ordine ai suoi marinai di sparare contro navi umanitarie e motopescherecci.
  • Rotta balcanica, le prove delle violenze di Nello Scavo – Accusa di “Border violence monitoring” che da anni raccoglie prove del coinvolgimento delle autorità europee nei respingimenti violenti di profughi sulla rotta balcanica: 878 testimonianze che descrivono le violazioni dei diritti umani perpetrate contro 10.032 persone. Nonostante ciò, la Croazia è destinata a diventare membro della zona Schengen dal gennaio 2023.

12 dicembre

  • Human Rights Watch –Frontex complice degli abusi in Libia. Documentata una correlazione tra il ruolo degli aerei e droni impiegati da Frontex e il numero di persone catturate dai libici e riportate indietro con la forza, nei terribili centri di detenzione. Di fatto Frontex è complice di tali abusi. Human Rights Watch ha anche provato che i mezzi dell’agenzia europea Frontex comunicano soltanto con i libici, senza fare in alcun modo riferimento, come prevedono le convenzioni internazionali, né agli altri centri di coordinamento del soccorso dei paesi costieri (Italia, Malta e Tunisia), né alle navi vicine alle barche di migranti in difficoltà. Il lavoro di Frontex non è concepito per salvare chi si trova in una situazione di pericolo in mare, ma per impedire loro di raggiungere il territorio dell’UE.
  • Adista – Respingimenti al confine con la Slovenia – Magistratura Democratica, ARCI, ASGI, ACLI e CGIL chiedono al governo italiano di porre fine alla prassi illegittima delle riammissioni al confine orientale. I respingimenti collettivi e informali rappresentano, affermano le associazioni firmatarie della nota, una grave violazione del diritto italiano, comunitario e internazionale: «Ledono il diritto fondamentale degli stranieri di accedere alla procedura di riconoscimento della protezione internazionale». «Inoltre, sostanziandosi in un respingimento o riaccompagnamento alla frontiera, si tratta di provvedimento restrittivo della libertà personale per il quale è necessaria la preventiva convalida dell’autorità giudiziaria».

15 dicembre

  • Avvenire – Il prete sia silenzioso “Chiesta l’archiviazione dell’inchiesta sulle minacce al cappellano della Mediterranea Saving Humans don Mattia Ferrari, arrivate da account twitter legati alla mafia libica. La Procura di Modena pretende di indicare come un prete debba fare il prete» – Per il pm un prete che «esercita in modo diverso dal magistero tradizionale» (sic), che prende posizione accanto ai poveri e agli ultimi, non è abbastanza “discreto” e deve aspettarsi (e subire) reazioni.
  • Avvenire – Naufragio nella Manica, 4 morti. Più di 30 finiscono nelle acque gelide. Il gommone carico di migranti era diretto verso le coste britanniche. Caritas Francia: le frontiere sono blindate, le persone rischiano la vita.

16 dicembre

  • Pressenza – Bulgaria: Sparare sui migranti, la frontiera di Edirne al crocevia della storia- Si spara sui migranti alla frontiera europea tra Bulgaria e Turchia. Il fallimento umanitario dell’Europa su un confine di antiche migrazioni.
  • Pressenza – Chi agisce senza regole nel Mediterraneo centrale? Se esiste ancora lo Stato di diritto di Fulvio Vassallo -.La Corte di Cassazione e i Tribunali italiani hanno riconosciuto nei soccorsi umanitari operati dalle ONG attività dovute in adempimento a obblighi di soccorso derivanti dal Diritto internazionale. Obblighi che l’Italia, con il supporto di Frontex, continua a violare.

18 dicembre

  • Pressenza – Convenzione per la protezione migranti. Poche ancora le adesioni – Nel 2000 le Nazioni Unite hanno proclamato il 18 Dicembre Giornata internazionale del migrante. E’ la data dell’adozione della Convenzione per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Oggi la Convenzione conta solo 42 ratifiche di Paesi perlopiù originari dei flussi migratori, poche perché questa Convenzione abbia delle reali prospettive.

19 dicembre

  • Borderline Sicilia – Ormai da due anni, al largo delle coste tunisine, si moltiplicano i naufragi e le sparizioni di imbarcazioni di persone in fuga che cercano di raggiungere l’Italia. Secondo i dati del FTDES (Forum tunisino per i diritti economici e sociali) tra gennaio e novembre 2022, oltre 575 persone sono morte durante la traversata. La trasformazione della rotta tunisina in un cimitero marittimo è dovuta all’inasprimento dei controlli lungo questa rotta, al fine di ridurre il numero di arrivi sulle coste italiane. Tra il 2011 e il 2022, lo Stato italiano ha destinato alla Tunisia 47 milioni di euro per il controllo delle frontiere e dei “flussi” migratori

20 dicembre

  • Volere la luna – Casa Pound e il leone di Hitler di Tomaso Montanari – Casa Pound il 26 novembre scorso ha aperto una nuova sede a Firenze. Il manifesto creato per la fausta occasione merita una lettura approfondita. Esso reca un motto decisamente esplicito: «Riprende la marcia!». Detto nell’anno centenario della Marcia su Roma, e in quello in cui i camerati tornano a Palazzo Chigi, direi che il messaggio è chiaro.

22 dicembre

  • Mediterranea Saving Humans – Sbarcano a Livorno i migranti della Life Support – Alle ore 8.15 EMERGENCY ha iniziato lo sbarco dei 142 naufraghi soccorsi nelle notti del 18 e 19 dicembre dalla nave Life Support. I superstiti provengono da Bangladesh, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Guinea, Pakistan e Somalia. Molti naufraghi raccontano di essere stati reclusi arbitrariamente in Libia dove hanno subìto violenze di vario genere. Molti di loro hanno viaggiato nella stiva della barca, rannicchiati e schiacciati tra loro al punto che ancora adesso fanno fatica a stare diritti in piedi. Le dichiarazioni del Governo preoccupano: assegnare porti distanti e imporre un massimo di salvataggio a missione significherebbe ridurre l’operatività delle ONG e accettare che aumentino i morti nel nostro mare.”
  • Amnesty International – In Arabia Saudita l’incubo dei migranti etiopici – Nel paese del Golfo migliaia di uomini, donne e minori etiopici non in regola con i documenti di soggiorno, sono stipati a tempo indeterminato in orrendi centri di detenzione senza cure sanitarie, cibo e acqua, e sottoposti ad abusi e torture.

23 dicembre

  • Altreconomia – Msf torna a denunciare i brutali respingimenti europei commessi da Lituania e Lettonia. Ogni giorno decine di persone vengono bloccate dalle guardie di frontiera dei due Paesi europei e rimandate nei boschi alla frontiera con la Bielorussia, al rischio di assideramento e ipotermia.

26 dicembre

  • Avvenire – Confini orientali. I profughi non sono tutti uguali. Ecco quelli che l’Europa rifiuta. Vengono soprattutto da Afghanistan, Irak, Iran, Siria, Sudan e dall’Etiopia, geografia di guerre e oppressione. Dalla campagna solidale delle lanterne verdi, nulla è cambiato sul lungo confine tra Ue e Bielorussia che include Polonia e Lituania. Nonostante i muri e il filo spinato, il flusso dei profughi non si è fermato. Le lanterne si sono spente perché se agli inizi indicavano la strada ai profughi o offrivano ospitalità, sono poi state usate dalla polizia polacca per trarli in inganno, catturarli e respingerli in Bielorussia. I governi polacco e bielorusso non hanno pietà per queste povere persone, ma la solidarietà, nonostante tutto, non è morta

27 dicembre

  • il manifesto – Piantedosi prepara il decreto sicurezza: un solo soccorso; divieto di trasbordi; obbligo di richiedere il porto dopo il primo salvataggio. Porto subito ma sempre più lontano: ieri alla Ocean Viking è toccato addirittura Ravenna. A 900 miglia nautiche e quattro giorni di navigazione da dove ha salvato 113 persone.

28 dicembre

  • Avvenire – «Le Ong tra accuse e generalizzazioni Perché i diritti umani sono a rischio» intervista a Raffaele Salinari – «La campagna contro le Ong è un attacco all’organizzazione democratica. E’ pronta la stretta del governo col nuovo decreto sicurezza, con il “codice di condotta” per le navi umanitarie e il divieto di più soccorsi.

29 dicembre

  • Avvenire La strategia anti-salvataggi è già in vigore. Occhi chiusi sulla Libia di Nello Scavo – Le Ong mai condannate per i reati che il nuovo Codice vorrebbe prevenire.
    Il manifesto – Decreto Piantedosi sulle Ong. Multe, sequestri e confische di Giansandro Merli – Obiettivo principale del governo è quello di impedire alle organizzazioni umanitarie di realizzare più soccorsi durante la stessa missione.

30 dicembre

  • Avvenire – Ong in mare dopo la stretta di Nello Scavo – La prima organizzazione a rompere gli indugi è stata Medici senza frontiere. «Siamo pronti a salpare domani da Augusta per tornare a navigare nel Mediterraneo con la Geo Barents» ha detto l’Ong, nelle parole del capomissione Juan Matias Gil. «Salvare vite umane è il nostro imperativo» mentre «la strategia del governo ha l’obiettivo di ostacolare le attività di ricerca e soccorso». Il giorno dopo, il decreto Piantedosi ha provocato ribellioni e proteste nel mondo della società civile. Tutto come da attese, peraltro. Lo stop ai soccorsi plurimi, il divieto di trasbordo e la richiesta d’asilo a bordo sono punti inaccettabili per chi fa salvataggi in mare. Così, dopo Msf, è stata Sea Eye a contestare il provvedimento. Armando Spataro: «Davanti all’ultimo dei decreti sicurezza, non resta che rispolverare “la disobbedienza civile”»