I diari della settimana In primo piano

DIARIO DELLA SETTIMANA DAL 5 maggio

La rotta balcanica

Diario dal 5 maggio

5 maggio

  • Adista – Mamadou, 15 anni, ennesima vittima della rotta balcanica – La Rotta Balcanica – il terribile percorso migratorio che, partendo dal nord della Grecia o dalla Turchia, attraversa Bulgaria, Serbia, Bosnia Erzegovina, Croazia e Slovenia – continua a uccidere: Mamadou aveva solo 15 anni, veniva dalla Sierra Leone e dopo aver passato il micidiale Game, il percorso tra le frontiere, fatto di torture, stenti, difficoltà di ogni genere e violenze, era arrivato in Bosnia. Qui si erano presi cura di lui i volontari di SOSBalkanROute. Ma nel tentativo di continuare il viaggio, in Croazia è annegato nel fiume Mreznica. Buche carsiche e fiumi a carattere torrentizio sono pericolosissimi per chi deve avanzare nascondendosi. Il suo corpo non è stato ritrovato. Altri 6 ragazzi sono morti in un altro fiume della stessa zona negli ultimi giorni di aprile: ne ha dato notizia un ragazzo arrivato in Italia. Tre erano africani, degli altri non si sa nulla. I volontari sulla Rotta stanno cercando di dare loro un nome.
  • Altreconomia – “Respinti – Le “sporche frontiere d’Europa, dai Balcani al Mediterraneo”: libro-inchiesta sulle rotte dei migranti e l’ipocrisia dell’Europa. Un libro attualissimo, d’inchiesta e denuncia, che viaggia su tutte le rotte migranti e sul filo dei diritti umani.

  • Avvenire – La solidarietà non è reato: si affermi una volta per tutte di Maurizio Ambrosini – Regole sull’immigrazione e principi umanitari. Vanno tutelati coloro che, di loro iniziativa e senza interessi personali, si prodigano per soccorrere gli esseri umani. Possiamo sperare che la Corte costituzionale italiana possa arrivare, come quella francese, a giudicare incostituzionale il ‘reato di solidarietà’.
  • La Stampa – La crisi più pericolosa è quella alimentare di Karima Moual – L’Europa ha messo in campo iniziative economiche per far fronte alla crisi perché ha i mezzi per farlo. I paesi africani e non solo quei mezzi non li hanno. Il rischio, dunque, è che se continuiamo a guardare il conflitto con uno sguardo eurocentrico, la miccia possa espandersi e concludersi in un’esplosione violenta.
  • Volere la luna – Fermiamo i padroni della Terra! di Tomaso Montanari – Noi diciamo: l’unica guerra giusta è quella che non si fa. Fermatevi! Oggi, tutti noi gridiamo ai pochi maschi, anziani e ricchi, che sono padroni della terra: fermatevi! Non siamo organizzati, non abbiamo rappresentanza, non abbiamo democrazia. Ma sappiamo di essere l’intera umanità. Fermiamo i padroni della terra, i signori della guerra! Fermiamoli, finché è possibile. ( L’intervento letto all’iniziativa “Pace Proibita” promossa da Michele Santoro il 2 maggio 2022 a Roma)

6 maggio

  • Avvenire – Tra discriminazioni e molestie, l’inferno delle donne braccianti. Hanno giornate lunghissime e paghe ridicole: salgono su furgoni la mattina presto e dormono in casolari abbandonati. Sono abusate, sfruttate e sottopagate. Sono le schiave dei campi di fragole dell’Arco ionico. Le donne invisibili sfruttate dai caporali e da alcuni imprenditori senza scrupoli e spesso abusate sono bulgare e romene.
  • Adista – La svolta di Ramstein di Domenico Gallo – è ormai innegabile che la guerra in corso non è più un conflitto fra Russia ed Ucraina, ma si è trasformata in una guerra per procura di USA, GB e NATO contro la Russia e che l’obiettivo non è un negoziato con concessioni reciproche per porre fine alla guerra, ma la sconfitta militare della Russia. Per favore niente vittoria, preferiamo la pace!
  • Volere la luna – Come liberarsi dei rifugiati e vivere felici di Gianfranco Schiavone – situazioni che mettono in luce come la violazione dei “diritti degli altri” (quelli dei non-cittadini) può avvenire in modo pressoché invisibile al resto della società, consumandosi nell’indifferenza e nell’inazione o nella complicità aperta da parte proprio dei pubblici poteri che sono chiamati a tutelare quei diritti.
  • ASGI – Non si affitta agli stranieri”: i video testimonial raccolti da Almaterra
    Ma dove sei nata?”, “Il lavoro come badante non va bene”, “La casa è stata già presa”, “Venite un altro giorno, non ho tempo adesso”, “Mi spiace, non dipende da me, ma l’agenzia non affitta a stranieri”. Queste sono solo alcune delle scuse che Miriam, Omar, Andeline, Taje, Maria, Ibrahim, Soukrina, Amadou e Marcia e tanti altri alla ricerca di una casa in affitto hanno dovuto sentire.

7 maggio

  • il manifesto – Dal Mediterraneo all’Ucraina. Le navi Ong non tirano i remi in barca di Giansandro Merli . La Open Arms è arrivata a Izmail ma punta a Odessa. Msf, in mare con la Geo Barents, ha un treno medico nelle zone del conflitto e Kiev le chiede aiuto. Denny Castiglione, capomissione di Mediterranea: «Accogliere chiunque cerchi rifugio nell’Ue. Stop discriminazioni»
  • La Stampa – Processo alle ONG – La Procura di Trapani insiste sulla tesi che alcune navi delle Ong nel tempo hanno operato come taxi del mare nel soccorso dei migranti messi in mare dai libici. Save the Children: «Siamo fiduciosi che l’intera vicenda potrà essere chiarita confermando la correttezza del nostro operato». Don Ciotti: «L’accoglienza è la base della civiltà».
  • Volere la luna – L’escalation delle parole di Ida Dominijanni- Ogni guerra, negli ultimi decenni, ha comportato la militarizzazione e la polarizzazione del dibattito pubblico: o con me o contro di me, o con la democrazia o con il dittatore di turno, o con l’Occidente o con i fondamentalisti. Ma mai come in questi mesi di guerra in Ucraina l’arruolamento delle opinioni conformi e la scomunica di quelle difformi ha travalicato il limite della decenza.

8 maggio

  • il manifesto – La Cedu conferma le condanne ai poliziotti della Diaz La Corte Europea dei Diritti Umani ha chiuso le porte a ogni ipotesi di revisione del processo che portò alla condanna in appello di un certo numero di funzionari della Polizia di Stato accusati di falso per le violenze e le torture nella scuola Diaz.
  • Il manifesto – Non ci arrendiamo. I palestinesi di Masafer Yatta contro lo sgombero. L’Alta Corte di giustizia israeliana, incurante del diritto internazionale, nei giorni scorsi ha respinto il ricorso presentato dai palestinesi contro l’espulsione dalle loro terre a sud di Hebron. 1300 persone resteranno senza casa.

9 maggio

  • Mafia, 44 anni fa l’assassinio di Peppino Impastato
  • Avvenire – La piccola naufraga finalmente al sicuro: oltre 300 migranti salvati in mare. la nave Ong Geo Barents di Medici senza frontiere (Msf) ha soccorso circa 200 persone che si trovavano su due barchini alla deriva in mezzo al mare. Secondo soccorso anche per Sea-Watch 4. “Domenica sera il nostro equipaggio ha salvato 88 persone in difficoltà. Ora abbiamo 145 persone a bordo della nostra nave.
  • il Fatto Quotidiano – Gli orrori neonazisti in Ucraina e la guerra senza fine della Nato di Barbara Spinelli – Il riarmo e l’allargamento a Est della Nato, uniti all’impudenza delle dimenticanze storiche e delle frasi di Stoltenberg, hanno creato tra Russia ed Europa un fossato quasi incolmabile, politico e anche culturale.
  • La Repubblica – Il conflitto visto dai contadini di Enzo Bianchi – Dicono che è il male peggiore, che «La Russia è troppo forte e non si lascerà vincere dall’Ucraina, e se ci sarà guerra mondiale con l’America e noi europei contro la Russia, allora sarà davvero la catastrofe e la desolazione per decenni». Non posso non evocare la vicenda di Geremia, il profeta biblico del IV secolo a.C.: quando i babilonesi, una potenza imperiale totalitaria, aggrediscono e invadono Israele scoppia la guerra, ma il profeta Geremia per fermare il massacro chiede di non continuarla ma di trattare con l’occupante. Questo appare una resa scandalosa e i cosiddetti “profeti di pace”, che in nome della pace chiedevano di proseguire la guerra e ricevere armi dalla potenza occidentale, l’Egitto, definiscono Geremia collaborazionista con il nemico, traditore, fino a provocarne l’arresto e l’imprigionamento in una cisterna. Il profeta, proprio per amore di Israele, giudicava che continuare la guerra portasse a una carneficina, una strage più grande, ma finì per essere considerato un nemico del popolo d’Israele. Non fu ascoltato, fu addirittura ucciso, e Gerusalemme andò verso la catastrofe, la prima Shoah, quando la spada, la fame, la sete fecero della città un deserto e una rovina. La vicenda di Geremia ci può insegnare qualcosa su ciò che oggi sta accadendo. Perché se ci sarà una vittoria tra Ucraina e Russia sarà la più grande sciagura che ci possa capitare.

10 maggio

  • Avvenire – Gli alberi e le persone tra deserto e sharia di Mauro Armanino – Niger. Sono ormai centinaia le famiglie che, minacciate di morte nei villaggi, hanno abbandonato case, scuole e luoghi di culto e sono confluite a Makalondi. Ma anche lì devono sottostare alla sharìa e al pagamento di tasse islamiche. Si sono accampate sotto gli alberi, gli unici che, con loro, per ora, resistono all’avanzata del deserto e stanno dalla parte dei poveri.
  • Mediterranea Saving Humans – l’UE censura l’agenzia di frontiera dopo i rapporti sulle violazioni dei diritti umani in Grecia.
  • il manifesto – La Costituzione, l’invio di armi e la saggezza di Sancho Panza di Edoardo Caterina, Matteo Giannelli, Domenico Siciliano – Perché l’art. 11 dichiara il ripudio della guerra intesa non solo come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, ma anche come mezzo di risoluzione dei “conflitti internazionali”.
  • Il manifesto – “Siamo in guerra” Lo annuncia la Nato: «Siamo in guerra», e nessuno in Italia ce lo ha detto di Luciana Castellina – Stoltenberg zittisce la proposta di Zelenski: «I membri della Nato non accetteranno l’illegale annessione della Crimea. L’Ucraina deve vincere questa guerra…»

11 maggio

  • La Stampa – Europa Usa interesse diversi Gli Usa possono anche avere torto di Domenico Quirico – Se gli europei avranno il coraggio collettivo di affermare che gli americani in Ucraina stanno sbagliando a proporre la vittoria totale, l’Unione compirà l’atto identitario decisivo per diventare quella che ancora non è, ovvero una presenza di qualche rilievo sulla scena mondiale e non soltanto in quella delle banche centrali, dei flussi commerciali e degli indicatori di ricchezza.
  • Avvenire – i Comuni della Locride si mobilitano per accogliere il fortissimo aumento di approdi di immigrati sulle coste joniche calabresi. Le amministrazioni comunali hanno tutte dato la loro disponibilità a predisporre strutture adatte all’accoglienza.