I diari della settimana In primo piano

DIARIO DELLA SETTIMANA DAL 20 GENNAIO

Cittadinanza italiana: un milione di senza diritti

Un milione di senza diritto, nati o cresciuti in Italia. Ragazze e ragazzi che hanno un nome, un volto, una storia. E soprattutto hanno ragione. “Nel nostro Paese c’è un accanimento politico e burocratico nei confronti del nostro stesso avvenire” ha scritto l’associazione Italiani senza cittadinanza al premier Mario Draghi.

Diario dal 20 gennaio 2022

20 gennaio

  • ASGI – Accolto l’ulteriore ricorso di due cittadini afghani: il Ministero non può né porre condizioni ulteriori né eludere l’ordine al rilascio dei visti perché il Tribunale ha già valutato urgenti e indifferibili le ragioni di un ingresso per motivi umanitari in Italia.
    Dopo l’accoglimento del ricorso presentato da due giovani afghani a rischio nel loro Paese (vedi diario della settimana dal 30.12.2021), il Ministero ha subito opposto ostacoli, proponendo loro di entrare a far parte dei corridoi umanitari (fingendo di non sapere che devono ancora essere attivati) In data 14 gennaio 2022 Il Tribunale di Roma ha ordinato al Ministero degli Esteri di rilasciare il visto umanitario entro 10 giorni. ASGI: decisione storica che attua in concreto quegli obblighi costituzionali e internazionali ai quali l’Italia è tenuta ma che spesso dimentica.
  • Avvenire – Barconi in partenza, i clan libici sfidano l’Italia di Nello Scavo – Mediterranea soccorre 100 persone. Altri 109 da Msf. Ma altri barconi stanno partendo dalle coste, sotto gli occhi delle autorità di Tripoli. Malta non risponde alle richieste d’aiuto. Ieri a Lampedusa ci sono stati quattro sbarchi senza che i barconi fossero stati intercettati da equipaggi di soccorso in mare. Nelle stesse ore prendevano il largo almeno altri sei barconi. Il primo lo ha soccorso in piena notte la “Mare Jonio”, che dopo una difficile operazione Sar (ricerca e soccorso) durata 4 ore, ha trovato 100 persone. Alcuni naufraghi erano già caduti in acqua. Altre 109 persone sono state soccorse dall’equipaggio di “Geo Barents” la nave di soccorso di Medici senza frontiere. Appena ultimato l’intervento la “MareJonio” ha ricevuto una nuova richiesta di soccorso e ha raggiunto altre 100 persone. “Adesso – afferma Mediterranea – sono complessivamente 208 le persone in salvo sulla nostra nave e hanno bisogno di un porto sicuro di sbarco”.

21 gennaio

  • Avvenire -In una foto dall’inferno libico la cristiana preghiera dei rifiutati di Nello Scavo – Sono tutte vittime del rastrellamento di dieci giorni fa. Quelli che Medici senza frontiere ha trovato con ferite da pugnalate, sprangate, colpi d’arma da fuoco. Eccolo il frutto dei memorandum d’intesa tra Italia e Libia, tra La Valletta e Tripoli, mentre Bruxelles continua fingere di non sapere.
  • RiVolti ai Balcani – Sono partito da Kabul per essere libero. In Europa e in Italia ho trovato la galera”. Abdul, 22 anni, nonostante una richiesta d’asilo presentata nel nostro Paese e l’evidente impossibilità di essere rimpatriato in Afghanistan è stato trattenuto per 32 giorni nel Centro per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca. “Una storia che non è frutto di ‘un errore’ ma evidenzia come ci sono ‘non-luoghi’, dalle frontiere ai Cpr, in cui le norme di legge che tutelano i diritti inviolabili delle persone sono totalmente disapplicate”.

22 gennaio

  • Mediterranea Saving Humans – Sbarcati a Pozzallo i 208 naufraghi a bordo della Mare Jonio. Altre 196 persone tratte in salvo da Geo Barents sono in attesa di comunicazione per l’approdo in un porto sicuro.
  • La Stampa – Pane e neve di Francesca Mannocchi – La pace non inizia quando finisce la guerra, ma quando finiscono le ritorsioni. Oggi in Afghanistan è il tempo delle ritorsioni. Nel gelo e nella fame. Per l’Occidente, isolare i taleban con le sanzioni avrebbe indotto la gente a ribellarsi. Di ribellioni non vi è traccia. E la diplomazia delle sanzioni rischia di produrre solo povertà e rabbia, terreno su cui più facilmente cresce l’estremismo.
  • La Stampa – Benvenuto Mustafa di Flavia Amabile – Mustafa è nato senza gambe e senza braccia a causa di un bombardamento aereo con armi chimiche in Siria. Ma il suo sorriso e la sua allegria conquistano chiunque lo veda. Anche il padre ha perso una gamba. Grazie alla loro foto che ha fatto il giro del mondo, ora sono accolti con tutta la famiglia in Italia e potranno essere curati.
  • Il manifesto – Bombe su una prigione e un campetto di calcio: almeno 70 morti in Yemen. Nel mirino degli attacchi aerei della coalizione a guida saudita non sono finite strutture militari ma un centro di detenzione, un campetto da calcio e l’edificio di TeleYemen. «Il numero di morti è destinato a salire»
  • Avvenire – Il naufragio e i soccorsi Libia, boom di partenze di Daniela Fassini – Il bollettino che arriva dal Mediterraneo è, ancora una volta, drammatico. Le partenze dalla Libia altro non sarebbero che ‘messaggi politici’ lanciati all’Italia dalle milizie libiche, pronte a mettere in mare migliaia di persone. Oltre 700 quelle soccorse nel Mediterraneo e ora a bordo di tre navi Ong in attesa di un porto sicuro. Naufragi…
  • Corriere della Sera – Libia, il crimine rimosso di Antonio Scurati – Quando si parla di campi di concentramento, il nostro immaginario ci riporta subito al filo spinato di Auschwitz-Birkenau e alla tragedia della persecuzione degli ebrei e dell’Olocausto. In pochi sanno o fingono di non sapere che ben prima dell’orrore nazista a costruire dei luoghi di concentrazione e sterminio furono proprio gli italiani fascisti nelle colonie.

23 gennaio

  • RiVolti ai Balcani – In Croazia, dopo le evidenze sui confini denunciate da media e ong, la violenza non è diminuita. I poliziotti fanno più “attenzione”: diverse testimonianze hanno anche raccontato che quando la polizia picchia il gruppo in transito, evita di colpirli sulle parti visibili del loro corpo o di lasciare segni visibili sulla pelle.

26 gennaio

  • il manifesto – Soccorsi in ritardo – Sette migranti morti di freddo prima dell’arrivo a Lampedusa di Giansandro Merli – I sette corpi sono di giovani bengalesi, come la maggior parte dei 280 migranti – una cinquantina minori non accompagnati – che erano su una barca partita 2 giorni prima da Zuwara, una delle capitali libiche dei trafficanti di uomini, e dalla quale chiedevano aiuto da lunedì mattina.
  • La nave Geo Barents di Medici senza frontiere con 439 naufraghi a bordo, “sta ancora aspettando un porto sicuro per sbarcare”.
  • La Stampa – Liliana Segre “La mia lotta per la verità” intervista a Liliana Segre a cura di Paolo Colonnello – La banalità del male anche ultimamente si manifesta in episodi di ferocia iconica o di ferocia concreta. «Il negazionismo è la forma peggiore, perché intenzionale, strumentale e cinicamente perseguita, del processo di rimozione del Male Assoluto. Occorre contrapporre in modo puntuale, capillare, caparbio verità a menzogna, conoscenza a fake news».

Che succede al confine tra Bielorussia e Polonia? La Polonia ha costruito recinzioni ed ora ha iniziato a costruire anche un muro anti-profughi, mobilitato il suo esercito e dichiarato lo stato di emergenza lungo il confine. L’accesso all’area di confine è interdetto anche alle organizzazioni umanitarie, alle associazioni di volontariato e ai media. Medici Senza Frontiere, non avendo avuto il permesso di entrare in quelle aree di confine, nonostante le ripetute richieste alle autorità competenti, lo scorso 6 gennaio ha comunicato lo stop alle sue attività di assistenza medico-umanitaria. Per un breve periodo, la situazione al confine tra la Polonia e la Bielorussia ha attirato l’attenzione pubblica. Le immagini di migliaia di rifugiati provenienti dall’Iraq, Siria, Yemen e da altri paesi, attirati dal presidente bielorusso Lukashenko e che si erano raggruppati nel lato bielorusso del confine in condizioni inumane, hanno suscitato indignazione nel pubblico europeo. Il generale calo di notizie sul tema migrazioni nei giornali e telegiornali, in cui emerge l’assoluto silenzio su quanto succede al confine Bielorussia, Lituania e Polonia, ha favorito il disinteresse e l’assenza di proteste nei confronti della Polonia e dell’Europa. Le vittime sono già oltre venti. Pur in assenza di notizie, temiamo che la situazione dei migranti a quel confine sia diventata ancor più drammatica. Ci sono numerosi bambini, donne, famiglie ammassate sulla frontiera che vivono in condizioni impossibili.


Giornata della Memoria Resistenza – Resistenze

L’esperienza di Riace – Incontro con Mimmo Lucano
Sabato 29 gennaio alle ore 16 presso il Circolo culturale di Antella – Introdurrà Paolo Solimeno
Green Pass e mascherina FFP2