I diari della settimana In primo piano

DIARIO DELLA SETTIMANA DAL 31 MARZO

Diario dal 31 marzo

31 marzo

  • Avvenire – Quei profughi meno uguali Buone regole e cattive discriminazioni di Maurizio Ambrosini – L’accoglienza è garantita ai cittadini ucraini, ma non altrettanto ai soggiornanti stranieri in Ucraina. Esclusi per esempio gli studenti, i lavoratori con contratti a tempo determinato, i richiedenti asilo di altri Paesi che si sono trovati coinvolti nella guerra. Per tutte queste persone scappate dall’Ucraina rimane la lunga e incerta trafila della domanda d’asilo. Già si paventa una sorta di selezione etnica.
  • Pressenza – Mons. Bettazzi: “L’ONU sia veramente più efficace e più democratica” intervista a Luigi Bettazzi a cura di Nandino Capovilla – Da quando 5 nazioni hanno voluto il diritto di veto, l’ONU non potrà mai intervenire con efficacia. La NATO era sorta durante la guerra fredda, caduto il Muro di Berlino doveva finire. Pax Christi Italia deve muoversi con Pax Christi internazionale, perché sono problemi da risolvere a livello europeo. L’Italia dovrebbe sottoscrivere il Trattato contro le armi atomiche.

1 aprile

  • Avvenire -Deriva in mare, poi ritorno in Libia di Daniela Fassini – Sono stati “soccorsi” e riportati a terra, dalla cosiddetta Guardia costiera libica i 145 migranti dati alla deriva con un allarme dai social ieri mattina. Intanto sono a sempre a bordo della nave Ong Geo Barents di Sos Mediterranée, i 113 migranti soccorsi mercoledì scorso da un gommone che stava imbarcando acqua. Nuovo sbarco nella Locride. 26 morti in una traversata verso le Canarie.
  • Il venerdì – Guerra sciaguratamente bella di Tomaso Montanari – Davvero le patrie e i confini valgono lo strazio osceno della guerra? Igiene o peste? Ora tocca a noi rispondere, di nuovo.
  • Il Fatto Quotidiano – Spese militari: quel 2% va contro ogni razionalità di Domenico De Masi – Se proprio s’avesse da compiere uno sforzo militarista, esso dovrebbe servire alla creazione di un sistema difensivo dell’Unione europea, non dei singoli Stati né della Nato, altrimenti si perpetuerebbe la subordinazione dell’Europa all’America e si accentuerebbero le distanze tra i singoli Paesi, mentre l’Ue ha interesse ad attenuarle.

2 aprile

  • il Fatto Quotidiano – Questa corsa alle armi è un progetto da pazzi di Alex Zanotelli – L’unica scelta che oggi abbiamo, se vogliamo continuare a vivere su questo pianeta, è quella di “sconfiggere la guerra” per sempre. È quanto affermava l’amico Gino Strada: “Come l’uomo è stato capace di rendere l’incesto un tabù, così oggi deve essere capace di rendere la guerra un tabù!”.
  • Il manifesto – Sciarpe bianche per dar voce alla diplomazia di Monica Di Sisto – L’«Onu dei popoli»: così don Tonino Bello, allora vescovo di Molfetta e riferimento per il mondo pacifista, definì i 500 ragazze e ragazzi che raggiunsero dall’Italia Sarajevo quasi trent’anni fa, per rompere un assedio che l’Onu degli Stati continuava a ignorare. E anche oggi…
  • Il manifesto – Gorizia-Leopoli, la marcia di chi crede nella pace di Emanuele Giordana – Eccole qua le anime belle, i cattocomunisti non violenti, i gandhiani da salotto che sono l’adorato sberleffo della stampa combattente nostrana e degli analisti con l’elmetto o le bretelle. Sbeffeggiati e accusati di scarso senso patriottico, quando non aperti e pericolosi filoputiniani, questi idealisti convinti che un mondo migliore sia possibile il salotto l’hanno lasciato alle spalle. Una colonna di 66 pulmini con 221 volontari italiani a bordo ha attraversato il confine dell’Ucraina per portare una presenza di pace e di aiuto alle vittime della guerra. E ha poi messo in salvo 350 persone fragili e disabili. Un mondo di solidarietà accomunato dal medesimo obiettivo: fermare la guerra. Adesso.
  • Avvenire – Soccorsi e respingimenti, donne e bambini ultime vittime del mare di Daniela Fassini – Mentre l’Europa è concentrata lungo il confine con l’Ucraina, dove il conflitto ha già prodotto oltre 4 milioni di rifugiati, nel Mediterraneo si continua a morire. Circa 400 persone hanno perso la vita, da inizio anno. Furono 2048 in tutto il 2021. Nel 2021 sono sbarcati in Italia 31.556 migranti, mentre altri 32.425 sono stati riportati nei lager libici.

3 aprile

  • il Fatto Quotidiano – Questa corsa alle armi è un progetto da pazzi di Alex Zanotelli – L’unica scelta che oggi abbiamo, se vogliamo continuare a vivere su questo pianeta, è quella di “sconfiggere la guerra” per sempre. È quanto affermava l’amico Gino Strada: “Come l’uomo è stato capace di rendere l’incesto un tabù, così oggi deve essere capace di rendere la guerra un tabù!”.
  • Il manifesto – Sciarpe bianche per dar voce alla diplomazia di Monica Di Sisto – L’«Onu dei popoli»: così don Tonino Bello, allora vescovo di Molfetta e riferimento per il mondo pacifista, definì i 500 ragazze e ragazzi che raggiunsero dall’Italia Sarajevo quasi trent’anni fa, per rompere un assedio che l’Onu degli Stati continuava a ignorare. E anche oggi…
    Il manifesto – Gorizia-Leopoli, la marcia di chi crede nella pace di Emanuele Giordana – Eccole qua le anime belle, i cattocomunisti non violenti, i gandhiani da salotto che sono l’adorato sberleffo della stampa combattente nostrana e degli analisti con l’elmetto o le bretelle. Sbeffeggiati e accusati di scarso senso patriottico, quando non aperti e pericolosi filoputiniani, questi idealisti convinti che un mondo migliore sia possibile il salotto l’hanno lasciato alle spalle. Una colonna di 66 pulmini con 221 volontari italiani a bordo ha attraversato il confine dell’Ucraina per portare una presenza di pace e di aiuto alle vittime della guerra. E ha poi messo in salvo 350 persone fragili e disabili. Un mondo di solidarietà accomunato dal medesimo obiettivo: fermare la guerra. Adesso.
  • Avvenire – Soccorsi e respingimenti, donne e bambini ultime vittime del mare di Daniela Fassini – Mentre l’Europa è concentrata lungo il confine con l’Ucraina, dove il conflitto ha già prodotto oltre 4 milioni di rifugiati, nel Mediterraneo si continua a morire. Circa 400 persone hanno perso la vita, da inizio anno. Furono 2048 in tutto il 2021. Nel 2021 sono sbarcati in Italia 31.556 migranti, mentre altri 32.425 sono stati riportati nei lager libici.

4 aprile

  • chiesaditutticchiesadeipoveri – L’Ucraina non ha bisogno di armi di Raniero La Valle e Paolo Barabino – Ogni giorno si hanno nuove, dolorosissime prove che gli uomini- tutti, anche i migliori – non sanno vedere altro mezzo che questo, la guerra, mentre dovrebbe apparire chiarissimo a ognuno che questo mezzo è, al contrario, il solo che non risolve e non risolverà mai nulla e che lascerà tutto non come prima, ma infinitamente peggio di prima, con mali ancora più esasperati e con difficoltà ancora più insormontabili.
  • La Stampa – Migranti: La strage silenziosa di Fabio Albanese -. Da mesi, il fenomeno migratorio non è più sotto i riflettori. Nessuno ne parla più.
    La Stampa – La responsabilità di non dimenticarli di Giorgia Linardi – Nel Mediterraneo continuano a susseguirsi storie di naufragi. Detenzione arbitraria e un nuovo ciclo di abusi attendono i sopravvissuti riportati in Libia. Abbiamo la responsabilità di non dimenticarli, soprattutto in un momento in cui come non mai ci sentiamo vicini a chi fugge e soffre.
  • Il sismografo – “È la speranza che ho visto oggi nei vostri occhi, che ha dato senso al vostro viaggio e vi fa andare avanti” di papa Francesco – Alcuni stralci del discorso del 3 aprile nel Centro migranti a La Valletta, in cui il Papa ha riassunto con forza e nitidezza quanto sottolinea dal 2013 e che altri hanno preferito occultare o disprezzare. L’esperienza tragica del naufragio di molti e il nostro naufragio di civiltà, il dolore del distacco dalle radici, la testimonianza dei migranti, l’accoglienza nella dignità, la pace da costruire.

5 aprile

  • Firenze – Razzismo: placcato a terra come Floyd – due agenti della polizia municipale bloccano un ambulante senegalese e uno dei due gli stringe il collo con un braccio. Passanti documentano con un video l’accaduto che si è concluso senza gravi conseguenze, anche per la presenza di più testimoni.
  • Altreconomia – Nel Mediterraneo centrale si continua a morire e a respingere. Il mese di aprile si è aperto con un ulteriore, imponente, naufragio. Nella notte tra l’1 e il 2 aprile al largo della Libia, in acque internazionali, è naufragata infatti una barca con a bordo almeno 90 persone. L’Ong Alarm Phone aveva diramato diverse richieste di soccorso alle autorità italiane e maltesi, tutte disattese, già nei quattro giorni precedenti il drammatico epilogo. Sono solo quattro i sopravvissuti soccorsi dalla petroliera commerciale “Alegria 1” che li ha però riportati in Libia. Medici Senza Frontiere ha denunciato questo ennesimo pushback dichiarando che la petroliera ha ignorato sia le ripetute offerte di assistenza medica, sia l’invito a non riportare i sopravvissuti in un Paese dove, quasi certamente, dovranno affrontare detenzioni, abusi e maltrattamenti.
  • Mediterranea Saving Humans – La nave di soccorso Sea Eye4 con 106 naufraghi a bordo, da sei giorni è in attesa dell’autorizzazione all’approdo in un porto sicuro. Porti aperti alle armi, ma chiusi alle persone.
  • Avvenire – Stop discriminazioni in frontiera. Dopo vari incidenti e respingimenti, il vescovo di Ventimiglia chiede parità di trattamento alla frontiera tra ucraini e altri profughi africani e asiatici che fuggono da guerre
  • La Stampa – Io, il nazifascismo e Orban il vincitore di Edith Bruck – Il risultato elettorale in Ungheria mi riporta a quando ero bambina. Tanti ricordi di un periodo in cui era già molto forte il nazionalismo. Orbán è il volto di un Paese, non mi stupisce il suo trionfo anche se mi consolano quelle minoranze unite che lo hanno sfidato. La democrazia è ancora molto lontana in Ungheria, dove vige un’accentuata censura dei mass media.

6 aprile

  • Mosaico di Pace – Il crimine della guerra di Tonio Dell’Olio – Non esistono crimini di guerra, la guerra è un crimine. E come tale deve essere dichiarata fuorilegge, espulsa dalla storia, non considerata tra le possibilità da praticare, ripudiata.
  • Avvenire – Chi si ricorda ormai di Erbil? Quegli altri profughi senza attenzione di Maurizio Ambrosini Generosamente mobilitati per l’Ucraina, rischiamo di perdere di vista altre situazioni drammatiche. Erbil, Kurdistan iracheno, è uno dei punti dolenti ed emblematici dell’umanità sradicata e a rischio di abbandono. I rifugiati siriani sono ancora qui: circa 250mila… Impossibile progettare un futuro.

7 aprile

  • 28 anni dal genocidio in Ruanda. Dal 7 aprile alla metà di luglio 1994, nel totale silenzio e disinteresse occidentali, in Ruanda furono sterminate sistematicamente circa un milione di persone. In 100 giorni.
  • Il manifesto – Logica bellica e strumenti di pace. Riflessione di ritorno da Leopoli: Come si fa a spiegare a un aggredito che per combattere il suo aggressore non è con la logica delle armi che l’Europa può aiutare l’Ucraina? di Emanuele Giordana – la riflessione sulla guerra (Afghanistan, Iraq, Siria) è stata ed è completamente assente e sembra non se ne sia tratta nessuna lezione. Rispondemmo alle crisi investendo in armi e lasciando che i conflitti si propagassero come metastasi. Chi chiamava allora le cose col loro nome e cercava di dimostrare quanto nefasta fosse la logica della guerra, restava una voce nel deserto, sbeffeggiata come si fa ora con chi alza la bandiera della pace. Il problema è che i governi del pianeta hanno abbandonato la ricerca di strumenti per contenere le guerre ed evitare i conflitti. Non esiste una diplomazia preventiva e l’unico vero strumento che avevamo, l’Onu, è stato svuotato e annichilito, confinato al massimo nel ruolo umanitario di infermiere. L’Europa, infine, incapace di darsi una Costituzione condivisa, è andata al seguito di decisioni altrui rinunciando a parlare con una voce sola e in grado tutt’al più di imporre sanzioni ma mai soluzioni. Non lo ha fatto in Iraq né in Afghanistan e non riesce a farlo ora nella guerra ucraina. Il rischio di scivolare nell’ennesima “guerra giusta” è così vicino che bisogna tentare il tutto per tutto per dichiarare le guerre sempre e comunque illegittime anche se ciò non significa affatto negare agli aggrediti il diritto di difendersi dagli aggressori

8 aprile

  • il manifesto – Superare i campi rom- Nella Giornata internazionale dei diritti dei rom l’associazione 21 luglio presenta il sito che mappa gli insediamenti in Italia e il modello per lavorare con i Comuni per dare casa e dignità. Indesiderati, respinti. Poi ghettizzati e sgomberati. Mai considerati cittadini. Su rom e i sinti – «gli zingari» – in Italia c’è stata e c’è una continua mistificazione alimentata da un razzismo latente.
  • Avvenire – Diritti umani e accoglienza negati», l’altro volto dell’Europa- Mentre si accolgono con calore i profughi ucraini, continuano i respingimenti illegali di altre persone in fuga da guerre, torture e fame. Non sono tutti uguali coloro che fuggono dalle guerre e dalla violenza. Profughi afghani e siriani sulle strade di Presevo, in Serbia: per loro le porte sono chiuse e i respingimenti spesso sono illegali – Migliaia le violazioni documentate dal Consiglio d’Europa. «30.309 incidenti di respingimento fra dicembre 2019 e settembre 2021», in diversi casi con «l’uso eccessivo di violenza». L’Italia non è indenne: «Tra maggio e dicembre 2020, l’Italia avrebbe inviato almeno 1.300 persone in Slovenia, sulla base di una procedura di riammissione informale, senza valutazioni individuali». Altri respingimenti vrerso Grecia, Croazia e Albania. A carico dell’Italia anche i respingimenti nel Mediterraneo, resi possibili dai nostri aiuti.
  • Adista – Agli orrori della guerra non si risponde con la guerra di Domenico Gallo – Di fronte allo sdegno e all’emozione suscitata dalla diffusione dei filmati e delle informazioni sulle atrocità compiute a danno della popolazione ucraina, cresce la richiesta di inviare armamenti sempre più sofisticati e distruttivi per consentire all’Ucraina di resistere a lungo. Il fatto che Biden da Varsavia e poi Stoltenberg ci abbiano avvisato che la guerra sarà lunga, lascia chiaramente intendere che gli USA puntano ad alimentare il conflitto e incoraggiano Zelensky a non accettare nessun compromesso che possa porre termine rapidamente alla guerra.

9 aprile

  • Sea Watch: Nuova tragedia nel Mediterraneo: Decine di migranti avrebbero perso la vita nelle ultime ore. A testimoniarlo l’equipaggio della Sea Watch al suo quinto salvataggio in 24 ore. Tratte in salvo 34 persone che hanno visto morire tanti compagni di viaggio e ora raccontano di chi non ce l’ha fatta.
  • Mediterranea Saving Humans – E’ ripartita per il Mediterrano centrale la nave di soccorso Mare Jonio per proteggere e accogliere chi fugge dalla Libia.
  • Firenze – Via Pacis –un cammino di pace per dire “mai più guerre” fino all’abbazia di S.Miniato al Monte
  • La Stampa – Prezzi alimentari ai massimi storici la Fao: rischio carestie – a somma delle difficoltà sulle materie prime e sull’energia: lo shock sul mercato dei cereali spinge le quotazioni in aumento con un effetto traino per gli altri prodotti. Le emergenze da affrontare sono due: drammatiche carestie nei Paesi poveri (e tensioni sociali in quelli più ricchi) e necessità di sostegno alle imprese minacciate dai rincari.

10 aprile

  • Avvenire – I bimbi di Africa e Medio Oriente pagano i prezzi record del cibo – Secondo l’Unicef l’interruzione dell’export del grano ucraino e di quello russo sta già provocando conseguenze sul fragile stato nutrizionale dei bambini in regioni come il Nord Africa e il Medio Oriente. Paesi già colpiti da conflitti interni e terrorismo hanno visto quadruplicare l’insicurezza alimentare. I prezzi del cibo, per la Fao, hanno raggiunto i «livelli più alti di sempre».
  • Il Messaggero – L’impatto della guerra sulla fame nel mondo di Romano Prodi – Spero comunque che l’evidenza dell’estensione a tutti gli abitanti del pianeta delle conseguenze negative di questa guerra mondiale a pezzi, costituisca almeno uno stimolo per cercare gli accordi e i compromessi necessari per arrivare finalmente alla pace.
  • Adista – Armi contro armi di Mao Valpiana – Alla guerra di invasione russa, si poteva rispondere in modo diverso, senza intraprendere una guerra di difesa ucraina? Non è utopia, nella storia è già avvenuto. “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione, contro la guerra, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine”, sono le parole del partigiano Sandro Pertini diffuse dalla radio della resistenza italiana; lo stesso Pertini che quando diventò Presidente della Repubblica disse: “Si vuotino gli arsenali, sorgente di morte, si riempiano i granai, sorgente di vita”. In Ucraina c’è chi ha proposto e tentato questa strada, ci sono gli obiettori di coscienza che resistono senza prendere le armi, ma sono un’infima minoranza, inascoltata, censurata, nascosta. Il governo ucraino ha considerato solo la risposta militare, bellica, di scontro sul campo. Le armi della Nato aumenteranno la potenza di fuoco, a cui la Russia risponderà con nuove stragi e nuovi orrori. Alla fine forse l’Ucraina vincerà, ma a che prezzo? E se perderà? Quali saranno le conseguenze?
  • Avvenire – «L’Europa ora accolga tutti i profughi L’Italia fermi i respingimenti in Libia» intervista a Dunja Mijatovic a cura di Vincenzo R. Spagnolo – «È uno sconcertante doppio standard. Si aprono le braccia a gruppi di profughi che si ritiene di voler accogliere e si chiudono invece a quelli che non si vuole accogliere… ». Non ricorre al linguaggio diplomatico Dunja Mijatovic, dal 2018 Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, per definire l’atteggiamento ipocrita adottato da diversi governi.
  • La Stampa-Specchio – Le ragazze russe nel nome della rosa bianca di Francesca Sforza – “Possono comparire davanti all’improvviso, e mettersi a sfilare in piccoli gruppi sui ponti di Mosca, nelle piazze di San Pietroburgo, tra le prospettive di Murmansk, Samaram Tver. Quando la polizia si avvicina per chiedere loro cosa stanno facendo e perché sono tutte vestite di nero, la risposta è: ‘Siamo in lutto’. Generalmente le lasciano andare. In mano portano una rosa bianca”. Si ispirano alle proteste della “Weisse Rose”, la Rosa Bianca, il gruppetto di studenti antinazisti di Monaco di Baviera che nel ‘43 furono giustiziati per aver diffuso di nascosto volantini (infilati sotto le porte o nelle bussole delle lettere) che spronavano i tedeschi ad opporsi a Hitler. Furono presi, processati e ammazzati. Sono piccoli segni di resistenza in una Russia soffocata dalla propaganda, ma di enorme significato morale, ci ricordano che lo spirito di verità e libertà non è morto nel popolo russo

11 aprile

  • La nave di soccorso Sea Watch3 con 211 sopravvissuti a bordo è in attesa di un porto ab bordo dove approdare.
  • Ansa – deputato libico: pronto un piano per contrastare migrazioni. 200 militari addestrati e 10 imbarcazioni per ostacolare partenze. Militari addestrati da chi? Imbarcazioni fornite da chi?
  • Il Fatto Quotidiano – “Eroi contro i russi”, l’insulto revisionista ai nostri Alpini di Tomaso Montanari – Esalteremo così “l’eroismo” degli Alpini al servizio del nazismo e del fascismo, che vollero la scellerata campagna orientale. Celebreremo l'”interesse nazionale” con il ricordo di una folle guerra di invasione contro una nazione che oggi vogliamo di nuovo pensare come ‘nemica’.
  • Il manifesto – Confinati dall’Europa di Sara Marilungo – Lungo la rotta balcanica le presenze sono in calo ma l’accoglienza dei profughi asiatici in Bosnia resta inesistente e i respingimenti dalla frontiera croata non hanno tregua. Nel novembre scorso è stato inaugurato il nuovo campo di Lipa, una struttura isolata con numeri elevatissimi, in un luogo decentrato in cui relegare per tempi lunghissimi, le persone in movimento verso l’Ue. Nel 2020 le domande di asilo formalizzate in Bosnia, sono state 244 a fronte dei 16.150 ingressi nel paese.
  • La repubblica – Dalla parte delle vittim e di Enzo Bianchi – queste sono settimane di guerra feroce e assassina, guerra prevedibile, ma che continuavamo a rimuovere dai nostri pensieri e nelle relazioni tra popoli europei. Questa è una guerra che continuerà ancora, come ha auspicato a Varsavia il presidente Biden, perché solo se continua apporterà veri benefici ad alcune potenze occidentali, e soprattutto alle industrie che producono armamenti sempre più sofisticati. E così ogni giorno assistiamo alla “passione” di uomini e donne, vecchi e bambini, russi e ucraini, vittime dei bombardamenti di “missili intelligenti”, di armi devastanti e purtroppo anche di violenze, torture, eccidi compiuti con azioni di violenza sulle persone.

12 aprile

  • Presentato il Rapporto annuale 2022 del Centro Astalli sulle condizioni dei richiedenti asilo e rifugiati.

13 aprile

  • Avvenire – Ucraini, russi e la Via Crucis Si, insieme al Figlio crocifisso di Marco Tarquinio – La profezia scandalosa della pace. L’Ambasciata ucraina presso la Santa Sede contesta la decisione vaticana di far portare insieme la croce a una famiglia ucraina e una russa al rito del Venerdì Santo al Colosseo. Se neanche davanti alla croce di Cristo, nel Venerdì Santo, allora dove? Dove i russi e gli ucraini, fratelli per storia e fede, e ora in feroce guerra perché il fratello ha aggredito il fratello, possono chiedere a Dio con una sola voce: «Liberaci dal male»? Nessuno dovrebbe arrivare a pensare che è inopportuno che i cristiani s’inchinino insieme, davanti al Figlio crocifisso e chiedano, a Lui, la pace che noi quaggiù non sappiamo fare
  • Avvenire – Il coraggio di far pace di papa Francesco – Nell’enciclica «Fratelli tutti» ho proposto di usare il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari per costituire un Fondo mondiale destinato a eliminare finalmente la fame e a favorire lo sviluppo dei Paesi più poveri, così che i loro abitanti non ricorrano a soluzioni violente o ingannevoli e non siano costretti ad abbandonare i loro Paesi per cercare una vita più dignitosa. Rinnovo questa proposta anche oggi, soprattutto oggi. Perché la guerra va fermata, perché le guerre vanno fermate e si fermeranno soltanto se noi smetteremo di ‘alimentarle’
  • Il manifesto – Megabase militare a San Rossore – su indicazione del piddino Lorenzo Guerini, nuova base militare, finanziata con i fondi del Pnrr ed in spregio alla tutela dell’ambiente